È facile sentirsi fieri e contenti dei propri figli quando tutto va per il meglio; cosa accade però quando subentrano dei problemi?
Immaginiamo che nel
passaggio dalle scuole medie alle superiori gli ottimi risultati
scolastici del proprio figlio vadano incontro ad un calo inaspettato,
e il presunto “genio della matematica” è surclassato dai nuovi
compagni di classe.
Oppure il ragazzo che si
è sempre mostrato sereno e sicuro di sé improvvisamente comincia a
sentirsi fragile o impacciato.
Il genitore può sentirsi
disorientato di fronte a questi cambiamenti, o anche scoraggiato
(“stava andando tutto bene! Che succede ora?”) oppure impotente
perché non sa come aiutare e sostenere il proprio figlio.
Ciò che va ricordato in
questi frangenti è che con ogni probabilità il disorientamento, lo
scoraggiamento, l'impotenza che il genitore avverte verso il figlio,
sono solo un riflesso sbiadito degli stessi sentimenti ma ancor più
intensi che il figlio vive in prima persona.
Un figlio deluso da se
stesso non ha certo bisogno di farsi carico anche della delusione del
genitore.
Anzi, è proprio in
queste situazioni che il ragazzo ha bisogno di sentire la presenza e
il sostegno dei propri genitori, percependo chiaramente che l'amore
nei suoi confronti non è commisurato a ciò che fa bene o male, ai
suoi successi e alle sue conquiste; egli ha bisogno di sapere che i
genitori lo amano e credono in lui e nelle sue potenzialità al di là
dei suoi limiti, inevitabili, e dei suoi errori, dai quali, con il
giusto atteggiamento, si può imparare per poi scoprirsi più forti
di prima.
Sentendosi accettato e amato dai genitori, il figlio impara ad amarsi ed accettarsi.
Sentendosi accettato e amato dai genitori, il figlio impara ad amarsi ed accettarsi.
Usando una metafora: è
facile entusiasmarsi e fare il tifo per la propria squadra quando sta
vincendo, il morale è invece più basso quando la squadra del cuore
sta perdendo e non riesce a superare lo svantaggio.
Ma è proprio in quel
frangente che la tifoseria deve far sentire più forte che mai la sua
vicinanza e il suo calore, è in quei momenti che l'allenatore deve
spronare i suoi giocatori a dare il meglio di loro stessi e a non
scoraggiarsi.
E laddove la squadra
gioca al massimo delle sue possibilità, anche una partita persa ma
ben giocata è una partita che merita di essere acclamata e sostenuta
fino alla fine.
Quindi, FATE IL TIFO PER
I VOSTRI FIGLI, SEMPRE!! Soprattutto quando sono in difficoltà e ne
hanno più bisogno.
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